Nel corso dei secoli, la danza ha affascinato e ispirato l’umanità con la sua bellezza e la capacità di comunicare emozioni e storie grazie ad un linguaggio non verbale. Nel mondo contemporaneo, l’avvento della tecnologia ha aperto nuove possibilità creative per i coreografi e per i danzatori, consentendo loro di sperimentare e ampliare il proprio linguaggio artistico. L’unione tra danza e tecnologia sta rivoluzionando il modo in cui viene concepita, eseguita e apprezzata la performance.
Esploriamo insieme come la tecnologia si sta integrando nella danza, aprendo nuove frontiere espressive e arricchendo l’esperienza dei performers e degli spettatori.

La danza abbraccia il virtuale
La tecnologia digitale consente ai coreografi di creare spettacoli che sfidano i confini fisici dello spazio e del tempo. Con l’ausilio di proiezioni, video mapping, realtà aumentata e virtuale, la danza si fonde con ambientazioni e personaggi digitali, creando un mondo immaginario. L’intero spazio scenico diventa un luogo di sperimentazione e scoperta.
La motion capture per esempio ha rivoluzionato la danza contemporanea consentendo ai ballerini di esplorare nuove possibilità: grazie a sensori e telecamere ad alta velocità, il movimento del corpo viene catturato e trasformato in dati digitali, per creare performance uniche e innovative.

La Motion Capture
L’integrazione del digitale nella danza passa quindi anche attraverso il corpo del danzatore. La tecnologia indossabile, come sensori e dispositivi di tracciamento, ha aperto nuove possibilità per il monitoraggio e l’analisi del movimento del corpo. Può ovviamente essere utilizzata per creare nuove coreografie tecnologiche, ma consente anche una maggiore consapevolezza e precisione nel perfezionare i movimenti. Infatti, i sensori possono rilevare l’equilibrio, l’accelerazione, il salto e il giro fornendo ai ballerini un feedback in tempo reale per migliorare la loro performance.
Un esempio di quello che può produrre la motion capture è Asphyxia, un progetto video in cui i movimenti della danzatrice Shiho Tanaka sono catturati dal semplice sensore cinetico Xbox One Kinect e trasformati in un reticolo di pixel all’interno di un ambiente virtuale. Ideato dalla produttrice musicale newyorkese Maria Takeuchi e dal graphic designer di origini portoghesi Frederico Phillips, l’esperimento combina movimento e motion capture con – come dicono loro – il desiderio di essere espressivi senza limiti. I confini del corpo sono annullati: la materia diventa puro movimento, mentre i passi coreografici fluiscono liberi nello spazio scenico virtuale. Danza e tecnologia insieme sfuggono alla realtà fisica e vengono trasportate in universo digitale, dove niente sembra impossibile.

Il software DanceForms
Ideato verso la fine degli anni Ottanta dal coreografo Merce Cunningham, Life Forms era un software che univa danza e tecnologia: consentiva di creare coreografie digitali in uno spazio virtuale. Questo strumento offriva la possibilità di visualizzare e modificare i movimenti dei ballerini in tempo reale, consentendo una pianificazione accurata delle performance e una pre-visualizzazione dello spettacolo. Tra gli sviluppi più recenti di Life Forms c’è DanceForms di Credo Interactive, come anche The Dance Designer, Wholodance, The Choreographer’s Notebook e Multimodal Video Annotator.

Il coinvolgimento del pubblico attraverso la tecnologia
La nuova frontiera tra danza e tecnologia ha anche aperto nuove possibilità per coinvolgere il pubblico in modo attivo durante la performance. Attraverso l’uso di applicazioni mobili, realtà aumentata e realtà virtuale, gli spettatori possono diventare parte integrante dello spettacolo, interagendo con i danzatori e contribuendo alla narrazione. Questa interattività amplifica l’esperienza dello spettatore, creando un legame più profondo tra l’opera e il pubblico.
Ecco 4 compagnie di danza che hanno saputo utilizzare lo sviluppo tecnologico per la ricerca del movimento e la creazione di spettacoli innovativi:
- Troika Ranch
- Chunky Move
- Adrien M & Claire B
- Alexander Whitley Dance Company

Le performance interattive di Troika Ranch
La compagnia Troika Ranch dal 1989 porta in scena spettacoli in cui la tecnologia è utilizzata per creare un’interazione in tempo reale tra i danzatori e gli elementi digitali. Attraverso l’uso di sensori di movimento e software personalizzati, i movimenti dei performer vengono catturati e trasformati in suoni, immagini e luci. Questa fusione di danza e tecnologia crea uno spettacolo coinvolgente e interattivo per il pubblico. I direttori artistici della compagnia, il compositore e media artist Mark Coniglio e la coreografa Dawn Stoppiello, sono stati ampiamente riconosciuti come innovatori nel campo della performance dal vivo e dei media interattivi.

Chunky Move
Fondata nel 1995 dal direttore artistico Gideon Obarzanek e dal produttore esecutivo Angharad Wynne-Jones, Chunky Move si è affermata come una delle compagnie di arti dello spettacolo più innovative, premiate e riconosciute. Nel 2006 porta in scena Glow con il supporto del creatore di software Frieder Weiss: qui, con un sofisticato sistema di tracciamento video, viene generato un paesaggio digitale in tempo reale in risposta al movimento dei danzatori. La grafica quindi non è una riproduzione video pre-renderizzata, ma è composta da immagini costantemente generate da vari algoritmi che rispondono al movimento. La posizione dei danzatori non è fissata nella scena, a riprodurre un facsimile dell’originale, l’opera diventa senza vincoli spaziali.

La compagnia di danza Adrien M & Claire B
Fondata nel 2011 da Adrien Mondot e Claire Bardainne, questa compagnia utilizza una combinazione di proiezioni interattive e danza per creare un mondo virtuale in cui i ballerini interagiscono con oggetti digitali. Le proiezioni seguono i movimenti dei danzatori, trasformando lo spazio scenico in un ambiente magico e surreale. Adrien M e Claire B è oggi composta da una trentina di collaboratori, con mostre e spettacoli in tournée internazionali. I suoi uffici si trovano a Lione e dal 2020 i suoi laboratori creativi e il suo set di prove si trovano a Villa Aphéa a Crest nella Drôme.

L’Alexander Whitley Dance Company
Fondata nel 2014, la AWDC è in realtà una piattaforma per l’indagine e l’innovazione che riunisce artisti di livello mondiale per la creazione di produzioni tra danza e tecnologia. Esplorare le nuove possibilità del digitale è il principio di tutte le loro produzioni: lavorando con il pluripremiato dipartimento di realtà virtuale del Guardian è stata creata la nuova piattaforma esperienziale per la performance 8 Minutes. In quest’opera – commissionata dal Sadler’s Wells in collaborazione con DanceEast e Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance – Alexander Whitley prende ispirazione dalle splendide immagini e dai dati prodotti dalla ricerca sulla scienza solare, in collaborazione con gli scienziati di STFC RAL Space. Con una colonna sonora elettroacustica, appositamente creata dall’innovatore musicale Daniel Wohl, e un’installazione di immagini ad alta definizione, dell’artista visivo vincitore del BAFTA Tal Rosner e dal lighting designer Jackie Shemesh, 8 Minutes crea un ambiente sorprendente e coinvolgente tra danza e tecnologia, musica e immagini.

La tecnologia nel presente della danza
L’unione tra danza e tecnologia sta creando un’innovazione senza precedenti nel campo dell’arte del movimento. La coreografia digitale, la motion capture, la realtà aumentata e quella virtuale, gli spettacoli interattivi stanno trasformando il modo in cui la danza viene concepita, eseguita e fruita. I performer stanno esplorando nuove frontiere espressive, spingendosi oltre i limiti fisici e sfruttando le potenzialità della tecnologia per creare emozioni. Allo stesso tempo, il pubblico ha l’opportunità di sperimentare la danza in modi mai visti prima, diventando parte integrante della performance stessa. L’unione tra danza e tecnologia rappresenta un’avventura affascinante che continua a evolversi, aprendo nuovi orizzonti creativi e trasformando il modo in cui percepiamo e viviamo questa forma d’arte millenaria.
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Immagine in copertina: Kristy Ayre in Mortal Engine di Chunky Move, 2008