Si parla tanto di green. Di sostenibilità ambientale e luce verde. Ma di che cosa si tratta? Grazie ai progressi nel campo dell’illuminazione, in special modo attraverso la tecnologia LED (Light Emitting Diode), è oggi possibile produrre luce consumando il 40% di energia in meno rispetto ad una volta. La sostenibilità deve procedere pari passo al rinnovamento tecnologico. Vediamo insieme alcuni esempi di luce green.
Luce green: il restyling del Gruppo LVMH
La rivoluzione green è partita dal colosso della moda LVMH, con le sue 75 maison, i suoi 53.7 miliardi di ricavi (nel 2019), i 4.910 store in tutto il mondo ed i 156.000 dipendenti. Nel 2017 il Gruppo ha iniziato il restyling dei sui negozi, che attraverso il consumo di energia occupavano l’80% delle emissioni di gas serra dell’azienda.
Dal momento che la metà del consumo di energia proveniva dall’illuminazione e il restante 50% era legato principalmente ad aria condizionata e riscaldamento, il ricorso alla tecnologia a LED è stato essenziale per ridurre le emissioni di CO2.
Per continuare a risplendere consumando meno energia è nato anche il programma LVMH Lighting, con l’obiettivo di supportare gli architetti delle Maison nell’installazione di impianti di illuminazione a LED. Nel 2013 il rinomato lighting designer Hervé Descottes, con lo scopo di valorizzare al meglio gli spazi retail ed i singoli prodotti, ha proposto un’azione di retrofitting.
La delicata questione consisteva nell’adattare il diametro dei LED allo standard delle lampadine a ioduri metallici MR16 da 50 mm. Le dimensioni del prodotto però non erano disponibili sul mercato. LVMH ha quindi incaricato la società giapponese Citizen Electronics di progettare una nuova lampada.
È nata così nel 2017, dopo tre anni di ricerca, “Light Engine”, lampada a LED che produce la stessa luce di una a ioduri metallici da 40 W ma ne consuma solo 12. La vera sfida è far in modo che entro questo 2020 tutti gli spazi LVMH passino all’illuminazione a LED.
Progettare la luce giusta per il tuo store: la luce green
Il retrofitting è indubbiamente complesso e costoso. Quindi, il consiglio per tutti gli store o le boutique che non fanno parte del Gruppo LVMH è quello di ristrutturare completamente e farsi fare un nuovo progetto con l’integrazione del LED.
Si sa, la luce influenza del 90% i comportamenti di acquisto. Il lighting design di uno spazio deve coniugare estetica e funzionalità, sostenibilità ambientale e costi. Inoltre, deve sempre essere di tendenza. Ed ecco quindi che spuntano proiezioni, ledwall giganti con immagini di catalogo e video delle sfilate, realtà virtuali, camerini interattivi dove provare, scattare foto e condividere con la community.
Il termine retail lighting indica la luce progettata per i punti vendita commerciali. Essa deve illuminare, colorare, costruire spazi e volumi. Separare o unire. Creare un’atmosfera calda e accogliente spingendo all’acquisto. Il “sentirsi a casa” potrebbe far “portare a casa” il prodotto.
Nei negozi di abbigliamento, per esempio, è di fondamentale importanza la zona dei camerini: la corretta illuminazione deve nascondere i plausibili difetti e far sentire a proprio agio nell’abito.
Come convincere il cliente all’acquisto con la luce green
Ci sono 983.000 esercizi commerciali in Italia, ma sono stati 5.300 i punti vendita chiusi nell’ultimo anno. Inutile lamentarsi per la continua crescita dell’eCommerce. Al giorno d’oggi il web offre il notevole vantaggio del risparmio tempo. Le attività commerciali, che vorranno sopravvivere aprendo la serranda, dovranno adeguarsi e aprirsi al mondo dell’experience, coinvolgendo il più possibile il pubblico e i suoi 5 sensi: vista, udito, gusto, tatto, olfatto.
Inoltre, secondo Bernd Herbert Schmitt – professore della Columbia University e teorico del marketing esperienziale – oltre alle esperienze sensoriali (sense), ci sono quelle creative o cognitive (think) che coinvolgono la sfera concettuale, quelle emotive (feel) che vanno a colpire la sfera dei sentimenti e quelle fisiche (act) oppure di relazione con gli altri (relate).
In sostanza: abbiate un’idea innovativa, create emozioni coinvolgendo i 5 sensi, agite per stabilire relazioni. Aggiungerei, basta agli orrendi manichini con le parrucche in vetrina.
Il cliente deve sentirsi protagonista e non spettatore!
Per concludere:
Piacerebbe anche a te entrare in uno store che coinvolga tutti e 5 i sensi? Solo ora hai focalizzato quanto la vecchia modalità di acquisto non funziona più? Sei in cerca di consigli per creare attraverso la luce la giusta experience?
Metti in luce il tuo punto di vista e contattami per ricevere un preventivo gratuito!